Non solo spettatori: studenti e neoarchitetti dell'Accademia curano l'allestimento del Festival Jazz di Chiasso
22.01.2008
Una sperimentazione fruttuosa quella avviata in occasione dei dieci anni del Festival, nel 2007, che continua con alcuni degli artefici di quell'allestimento, Teo Valli, Matteo Soldati e Stefano Larotonda, diplomatisi all'Accademia la scorsa estate, ora affiancati da tre studenti dell'ateneo di Mendrisio: Maria Fantoni, Manuel Bellagamba e Gabriele Guastella.
Partendo dal presupposto che la libertà è tale in contrapposizione ai limiti ad essa imposti, negli spazi che accoglieranno il Festival sono stati individuati alcuni elementi architettonici che esprimono una certa rigidità e staticità. La squadra dell'Accademia ricorrerà pertanto a luci e tessuti per avvolgere tali elementi e creare movimento e flessibilità, dando vita a veri e propri percorsi. In questo senso la pensilina di fronte allo Spazio Officina sarà attraversata da fasci di luce che proseguiranno nel padiglione dove è situato il punto di ristoro e poi nello spazio dove avranno luogo i concerti. Una parete del padiglione si aprirà sulla piazza come una finestra o una vetrina che seziona l'edificio e che mostra la vita che c'è dentro. All'esterno saranno inoltre collocate delle sagome di cartone di personaggi-icone del '68, vestite di slogan di quella memorabile epoca, di cui ricorre quest'anno il quarantesimo anniversario.
I giovani studenti e neoarchitetti misurano quindi lo spazio - e la libertà - con interventi luminotecnici e scenografici volti a creare un'atmosfera molto avvolgente, da jazz club. Come dire: quest'anno non solo spettatori!
Informazioni:
Amanda Prada
Responsabile comunicazione e conferenze
Accademia di architettura di Mendrisio
Tel.: +41 58 666 58 69, e-mail: aprada@arch.unisi.ch
Programma del Festival:
www.jazzfestivalchiasso.ch
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