Jan Pappelbaum, Playgrounds. Architectures on the stage. Conferenza

Jan Pappelbaum 'Playgrounds. Architectures on the stage, Accademia di architettura
Jan Pappelbaum 'Playgrounds. Architectures on the stage, Accademia di architettura

Accademia di architettura

Data: 5 Maggio 2022 / 19:30 - 22:00

Conferenze pubbliche 2021/22

Spazi di dialogo
Tra architettura e arti

Jan Pappelbaum
Playgrounds. Architectures on the stage
 

Giovedì 5 maggio 2022 ore 19:30
Teatro dell'architettura Mendrisio
 

Entrata libera fino ad esaurimento dei posti

La conferenza viene trasmessa anche in diretta streaming su www.arc.usi.ch 

 

Quando si mettono in scena i testi di drammaturgia di epoche passate, in ogni teatro si richiede di fatto l’allestimento di uno specifico spazio scenico, uno sfondo ogni volta differente. È questo spazio che determina poi la peculiare modalità di vivere il dramma, il probabile dialogo diretto tra attori e spettatori, ovvero la diretta discussione tra di loro, o l'azione scenica recitata, racchiusa, serrata, la posizione completamente diversa degli spettatori rispetto alla scena, la posizione del palcoscenico nello spazio, che però deve sempre rimanere così aperto che lo spettacolo può diventare ogni sera emozionalmente diverso, qualcosa che distingue il teatro dal vivo dalle altre arti, soprattutto dal cinema, e che lo rende molto speciale.

 

È per questo quindi che la scenografia è una risposta contemporanea, un complemento allo spazio scenico vuoto, di fatto meraviglioso, alle esigenze di un possibile testo storico, uno spazio che alla fine viene ancora addobbato ad hoc?
 

Jan Pappelbaum (Dresda 1966) dopo il liceo, la pallavolo a livello agonistico e un apprendistato come muratore a Lipsia, ha studiato architettura all'attuale Bauhaus Universität di Weimar, dove, da studente, ha realizzato anche il suo primo lavoro teatrale. Dal 1993 è stato assistente dello scenografo Dieter Klaß per l'"Urfaust-Kubus" al Kunstfest Weimar, sotto la direzione artistica di Manfred Karge. In questo contesto, ha lavorato per la prima volta con studenti del Berliner Regieinstitut, tra cui Tom Kühnel, Andrea Moses, Thomas Ostermeier, Robert Schuster e Christian von Treskow. Dal 1995 in poi ha realizzato scenografie a Berlino, Brema, Dresda, Potsdam e Weimar. Dal 1998 ha lavorato con Robert Schuster e Tom Kühnel come scenografo al Teatro Maxim Gorki di Berlino e allo Schauspiel di Francoforte e dal 1999 come scenografo al TAT di Francoforte sul Meno. Ha lavorato ininterrottamente con Thomas Ostermeier, prima al Baracke del Deutsches Theater Berlin, che nel 1997 ha trasformato in un palcoscenico sperimentale, poi alla Schaubühne di Berlino dal 2000. Da allora ha progettato soprattutto scenografie per le produzioni del regista Thomas Ostermeier. Ha collaborato per l'Opera con Andrea Moses alla Staatsoper di Stuttgart, alla Staatsoper di Berlin , presso il Deutsches Nationaltheater Weimar, alla Mozartwoche Salzburg e alla Staatsoper di Vienna.
Jan Pappelbaum ha diretto una serie di workshop a Oslo, Cracovia, Venezia, Hong Kong, Ramallah e Skopje. Sono state allestite mostre personali sul su lavoro di scenografo a Oslo e Cracovia e delle sue fotografie, dal titolo "Transit", alla Schaubühne di Berlino. Nel 2006 è uscito il libro "Dem Einzelnen ein Ganzes / A Whole for the Parts: Jan Pappelbaum. Bühnen / Stages" della casa editrice Theater der Zeit.

Jan Pappelbaum è scenografo e responsabile degli apparati di scena della Schaubühne di Berlino dal 2000

Spazi di dialogo
Tra architettura e arti
 

Cosa legano oggi le varie forme di espressione artistiche all’architettura contemporanea?
Sappiamo che nel passato più o meno recente il rapporto tra quest’ultima e la musica, la scenografia, pittura e scultura, la danza, il cinema e la fotografia, a seconda del periodo di riferimento e dunque della contestuale situazione sociale, politica e culturale, è stato caratterizzato da differenti gradi di intensità di interazione, interferenza, o “collaborazione”, sia a livello di pratiche, di linguaggi, che di contenuti, non necessariamente finalizzati ad una ricerca formale ma anche e soprattutto per un contributo a livello di pensiero.

Questo ciclo di conferenze pubbliche si propone di incominciare di nuovo ad interrogarsi su come oggi sia le forme di espressione artistica più tradizionali ma anche quelle più attuali – ovvero che la società contemporanea contempla come tali - riescano ancora ad innescare scambi, contaminazioni e un dialogo attivo con lo spazio, che sia scenico, o architettonico e urbano o nel paesaggio, attraverso il pensiero degli autori delle opere e dei processi che le hanno generate.

Alcune importanti personalità della scena artistica internazionale hanno deciso di affrontare la questione accettando di intervenire all’Accademia di architettura mostrando come con il loro lavoro hanno interpretato il dialogo tra la loro disciplina e lo spazio.
 

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