La mia preghiera si chiama architettura - Intervista a Mario Botta

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Servizio comunicazione istituzionale

30 Giugno 2022

In occasione della mostra dedicata al sacro e al profano al museo Maxxi di Roma (in corso fino al 4 settembre 2022), il giornalista Antonio Gnoli ha intervistato l’architetto Mario Botta sulle pagine de La Repubblica ( edizione del 28 maggio 2022).

L’intervista prende spunto proprio dalla mostra in corso a Roma e che ha al centro il tema del sacro e del profano. Antonio Gnoli riconosce nel sacro una sorta di insistenza da parte di Mario Botta il quale risponde che il sacro “è un modo per ricordare che il passato non passa mai veramente e che anche nei materiali e nelle forme più profane alberga il sacro.” L’architetto sottolinea come “l’opera di architettura si presti o meglio si apra a questa possibilità e aiuti a comprendere a quali insidie e limiti può andare incontro un mestiere” come l’architetto.

Un mestiere minacciato, secondo Mario Botta, “da tutti quei problemi – climatici, ambientali, energetici e sanitari – che la globalizzazione ha aggravato.” L’architettura costruisce lo spazio di vita dell’uomo e dovrebbe agire da “sismografo” rispetto ai cambiamenti che sono in atto e “aiutare a capire che cos’è che non va. Il sacro, non come mera esperienza religiosa, può rappresentare il richiamo necessario”.

Nella modernità si riscontra una povertà espressiva che per Botta va contrastata. “Nel mezzo della società dei consumi ho scommesso sull’architettura del sacro ricercando i valori primordiali del fatto architettonico stesso”. In questo senso si pensi “alla gravità, alla luce come generatrice di spazio, alla soglia come condizione fra esterno e interno”.

Dopo aver approfondito i temi della mostra l’intervista assume un taglio più biografico ripercorrendo la vita di Mario Botta, dall’infanzia a Mendrisio, in quel “borgo di confine” che è la Svizzera italiana. La laurea a Venezia con Carlo Scarpa, la lezione di Kahn e Le Corbusier e l’amicizia con Dürrenmatt.

 

Potete leggere l'intervista integrale qui