Installazione dell'Atelier Pedrozzi sul lago Ceresio

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Accademia di architettura

24 Novembre 2023

 

Un'installazione per raccontare la parte invisibile del lago Ceresio

 

"Il sottile confine tra visibile e invisibile è una cifra caratterizzante dell’esperienza che facciamo del paesaggio naturale. La nostra percezione quotidiana dei fenomeni naturali, infatti, è perlopiù legata alla loro espressione immediata e apparente ed è spesso ignara – a meno di intenzionali approfondimenti – delle cause di alcuni avvenimenti, o di quello che si cela al di là del limite del visibile. Da questa condizione scaturisce il senso di mistero, di fascinazione e di reverenza per la natura ed è per questo che, sovente, intervenire in senso conoscitivo sulla natura può tradursi nell’operazione di “rivelare” una sua caratteristica occulta, scostare per un frangente il velo dell’invisibile allo scopo di regalare una percezione inedita della quotidianità. Il lavoro si è proposto di fare ciò a partire proprio da uno degli elementi che più fortemente caratterizza il paesaggio e l’immaginario ticinese, ossia il lago Ceresio: nei pressi della foce del fiume Sovaglia, dove il Ceresio tocca la sua larghezza minima, 13 palloni aerostatici fissati con delle corde ad altrettante boe intervallate con una distanza regolare di circa 40 metri, sono state innalzate al cielo per un’altezza che replicava esattamente la profondità del lago in quel punto. Una sezione del Ceresio è stata così capovolta per qualche giorno in cielo, rivelando a tutti l’inatteso profilo delle sue profondità".

Prof. Martino Pedrozzi

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BSc3/MSc1-2 semestre autunnale 2023
Atelier Pedrozzi
Professore: Martino Pedrozzi
Assistenti: Eugenio Thiella e Vincenzo Tuccillo
Autrici del video: Natalia Fiorini e Resy Canonica

Installazione sul lago Ceresio