2000 metri sopra le cose umane. I rifugi alpini

2000 metri sopra le cose umane. I rifugi alpini
2000 metri sopra le cose umane. I rifugi alpini
2000 metri sopra le cose umane. I rifugi alpini
2000 metri sopra le cose umane. I rifugi alpini
2000 metri sopra le cose umane. I rifugi alpini
2000 metri sopra le cose umane. I rifugi alpini
2000 metri sopra le cose umane. I rifugi alpini
2000 metri sopra le cose umane. I rifugi alpini
2000 metri sopra le cose umane. I rifugi alpini
2000 metri sopra le cose umane. I rifugi alpini

Accademia di architettura

Data d'inizio: 11 Marzo 2014

Data di fine: 12 Marzo 2014

mostra

 

Inaugurazione

martedì 11 marzo 2014 ore 19.00

 

 

2000 metri sopra le cose umane

"I rifugi alpini: storia, tipologia, funzioni"

 

Quanti sono i rifugi e bivacchi delle Alpi? Probabilmente un migliaio. O forse ben più del doppio. Il rifugio alpino incarna un’immagine condivisa nel sentire collettivo oppure no?

Intorno alla storia e all’attualità dei rifugi nei loro aspetti edilizi, ambientali, sociali, alpinistici e politici, ruota l’interesse dell’associazione culturale Cantieri d’alta quota, associazione culturale fondata a Biella nel 2012 che, oltre a promuovere un grande censimento-osservatorio di tutti i rifugi e bivacchi delle Alpi è la curatrice della mostra itinerante dal titolo Duemila metri sopra le cose umane, I rifugi alpini: storia, tipologia, funzioni. La mostra approda a Mendrisio in una veste appositamente pensata assieme al Laboratorio di Storia delle Alpi per l’Accademia di Architettura e rappresenta il primo tentativo di restituire le vicende che hanno portato alla costruzione dei rifugi, analizzando le motivazioni della committenza, le tecniche e i materiali edilizi e le figure dei progettisti; il tutto inquadrato all’interno degli accadimenti storici generali e delle evoluzioni sociali. Dal 1750 ai giorni nostri, dai prodromi dell’alpinismo ai modesti ripari degli scalatori ottocenteschi, dai fenomeni dei rifugi-osservatorio a quello dei rifugi albergo, dall’escursionismo di massa fino alle opere recenti che si fanno segno forte nel territorio e rompono con l’immagine della baita. Grazie ad un ricco apparato iconografico, vengono passati in rassegna rifugi e bivacchi dell’intero arco alpino.

Ma che cos’è un rifugio alpino? Il termine rifugio è una galassia che comprende sia i cosiddetti punti d’appoggio a bassa quota  sia i manufatti incustoditi che ricevono la visita, quando va bene, di una decina di anime all’anno: punti d’appoggio in alta montagna, luoghi estremi per eccellenza. Le pietre dei rifugi non ci dicono solo dei modi in cui questi sono stati fabbricati; esse stratificano vicende e biografie , valori simbolici, aspetti economici e sociali: in primis, la trasformazione del concetto di ospitalità degli utenti e i relativi servizi di accoglienza via via predisposti nel tempo; dietro quelle pietre ci sono le storie delle persone che li hanno progettati e costruiti operando con ogni tipo di ristrettezza di mezzi, in ambienti estremi, sempre oltre i 2000-2500 metri di quota, laddove non arrivano strade e funivie e il cantiere è agibile solo nei mesi estivi, quando le condizioni climatiche lo consentono.

Oltre all’introduzione storica, cinque sono le sezioni della mostra che saranno ospitate dal 12 marzo al  4 aprile 2014 nel foyer di palazzo Canavee con il supporto dell’apparato  espositivo realizzato dall’atelier Blumer dell’Accademia di architettura: Riparo, Bivacco, Comfort, Tecnologia e Paesaggio.

 

Esposizione dal 12.03 al 04.04.2014

martedì - venerdì, ore  16.00 - 19.30
sabato - domenica e festivi, ore 13.00 - 18.00
Ingresso libero

 

In occasione dell'inaugurazione interverranno:

Marco Della Torre, Coordinatore di direzione AAM

Luigi Lorenzetti, LabiSAlp, AAM

Luca Gibello, Presidente Associazione Cantieri d'alta Quota

Nicola Baserga, architetto e docente, AAM

Ulrich Delang, Club Albino Svizzero, Segretariato centrale

 

 

Galleria dell'Accademia
Palazzo Canavee
Via Canavee 5
CH-6850 Mendrisio