Diploma 2025 / Lisbona

Diploma 2025 - Lisbona

Lisbona, sponda sud: l’estuario al centro
L’area metropolitana di Lisbona, creata nel 1991 e rivista nel 2003 e nel 2008, aggrega il Municipio di Lisbona ad altri circostanti in una nuova figura sovramunicipale. A nord del Tejo i comuni di Loures, Vila Franca de Xira, Odivelas, Amadora, Mafra, Sintra, Cascais e Oeiras; a sud, Almada, Seixal, Barreiro, Montijo, Moita, Alcochete, Palmela, Sesimbra e Setúbal (questi ultimi tre gli unici senza affaccio al fiume). In questo nuovo contesto l’estuario del Tejo (chiamato “Mar da Palha”) sta al centro dell’area metropolitana di Lisbona. Nonostante un’amministrazione territoriale (che riguarda quasi 3 milioni di persone su un territorio di circa 2700 km2) attenta a temi quali la mobilità, i trasporti, la strategia economica e industriale, nella pratica questo spazio enorme risulta privo di strumenti di gestione adeguati alla sua dimensione.
Le dinamiche recenti del mercato immobiliare di Lisbona – con offerte di qualità in termini di servizi, spazi pubblici e cultura – hanno determinato un movimento centrifugo della popolazione verso i comuni più periferici, inaugurando così un nuovo modello metropolitano maggiormente policentrico.
Le precedenti dinamiche urbanistiche avevano disegnato un estuario molto asimmetrico, con una sponda nord ricca, nobilitata da attività “pulite”, e una sponda sud povera, industriale, dormitorio della capitale. La decisione recente di costruire il nuovo aeroporto ad Alcochete potrà in futuro accentuare le già intense relazioni fra le due sponde, aprendo a una maggiore coesione territoriale. Ma oggi le due sponde rimangono ancora lontane, divise da preconcetti e disuguaglianze concrete, mentre le meravigliose architetture e infrastrutture dismesse lungo la sponda sud giacciono abbandonate nel cuore di un’estesa area dominata da un parco e una riserva naturale.
Dare un nuovo significato a una ventina di luoghi, immaginare un futuro che li metta in relazione tra loro e con la città di Lisbona è la sfida che proponiamo per il Diploma 2025. 

Direttori

Professori di Diploma Membri della giuria Coordinamento  
  • João Nunes
  • João Gomes da Silva
  • Francisco & Manuel Aires Mateus
  • Walter Angonese
  • Valentin Bearth
  • Riccardo Blumer
  • Frédéric Bonnet
  • Yvonne Farrell & Shelley McNamara
  • Kersten Geers
  • Anne Holtrop
  • Carla Juaçaba
  • Quintus Miller
  • João Nunes & João Gomes da Silva
  • Martino Pedrozzi
  • Muck Petzet
  • Eva Prats
  • Jonathan Sergison
 
  • Monica Sciarini
  • Lorenzo Fassi
  • Beatriz Arcari
 
 

Calendario

Presentazione degli atelier di diploma: 29 novembre 2024
Critiche intermedie: 3 - 10 aprile 2025 (date provvisorie da confermare)
Critiche finali: 5 - 12 giugno 2025
Cerimonia: data da definire

Il lavoro di Diploma consiste in un progetto che lo studente elabora nel corso dell’ultimo semestre del Master of Science. L’esito positivo conferisce 30 ECTS. Ogni atelier di Diploma accoglie in genere un massimo di 12 studenti, seguiti da un professore e un architetto-collaboratore.

Ogni anno, a rotazione un direttore del Diploma propone un territorio e un tema comune a tutti gli atelier di Diploma. Ai professori è garantita la libertà di interpretare il tema.

Il Diploma comprende:

  • il lavoro di progetto individuale in atelier (su sito e tema proposti dal responsabile di atelier) e le relative critiche
  • la partecipazione a seminari relativi al tema di Diploma tenuti dai docenti delle materie integrative, affiancati dagli architetti collaboratori di atelier
  • la partecipazione al viaggio di studio nei luoghi oggetto del Diploma
  • la partecipazione alle critiche collettive degli atelier di Diploma

La discussione del Diploma davanti alla giuria è pubblica e costituisce la prova finale per conseguire il Diploma di architetto.
Per i dettagli si rimanda al Regolamento degli studi dell’Accademia. Studenti provenienti da altre università che intendono iscriversi al Diploma devono in ogni caso avere frequentato con successo almeno un anno di studi del programma dell’Accademia.
In virtù degli accordi bilaterali tra Svizzera e Unione Europea il Diploma / Master of Science rilasciato dall’Accademia di architettura è riconosciuto quale laurea europea.

Sito Web Diploma

Diplomi degli anni precedenti

 

 

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  • 2024 / Basilea

    Basilea. Città tra ricerca, industria e cultura
    Basilea, città culturale e industriale, sta subendo una profonda trasformazione: l’industria chimico-farmaceutica viene gradualmente sostituita da poli biotecnologici e la maggior parte delle ex-aree produttive subirà nuove destinazioni d’uso. Nei prossimi quindici anni verranno creati nuovi quartieri per oltre 20mila abitanti e 40mila posti di lavoro. Diventa quindi importante che queste estensioni vengano collegate sia spazialmente sia socialmente con l’attuale tessuto urbano. Le arterie stradali esistenti e quelle nuove si prestano a intrecciare i diversi quartieri e a creare nuove identità con lo spazio pubblico e i nuovi usi del centro. 
    Ogni atelier si occuperà di una specifica arteria e svilupperà una strategia urbanistica per collegare i quartieri. Le proposte individuali degli studenti su programmi e progetti concreti daranno forma urbanistica e architettonica a questa visione. Nell’insieme dei quasi 150 progetti emergerà infine una possibile immagine di Basilea 2035.

    Basel, photo Andreas Gerth

    Direttore

    Professori di Diploma Membri della giuria Coordinamento  
    • Quintus Miller
    • Francisco e Manuel Aires Mateus
      Walter Angonese
      Valentin Bearth
      Riccardo Blumer
      Frédéric Bonnet
      Giacomo Borella
      Yvonne Farrell & Shelley McNamara
      Kersten Geers
      Carla Juaçaba
      Quintus Miller
      João Nunes & João Gomes da Silva
      Martino Pedrozzi
      Muck Petzet
      Eva Prats
      Jonathan Sergison
    • Beat Aeberhard
    • Christine Binswanger
    • Pierre de Meuron
    • Christoph Frank
    • Andreas Fries
    • Franz Graf
    • Ena Lloret Fritschi
    • Carla Mazzarelli 
    • Mario Monotti
    • Julian Oggier
    • Monica Sciarini
    • Zygmunt Borawski 
     
     

    Critiche

    Critiche intermedie: 10 - 17 aprile 2024
    Critiche finali: 06 - 13 giugno 2024
    Cerimonia di consegna dei Diplomi: 21 settembre 2024

    Sito Web Diploma

  • 2023 / Milan.O - Storie.S

    Il Diploma 2022/2023 si svolgerà a Milano, sotto la direzione del professor Riccardo Blumer che ha individuato alcuni autori, selezionati in base alla disciplina di appartenenza (architetto, artista, regista, fotografo, scenografo, critico musicale, produttore televisivo, gallerista, illustratore, filosofo, storico) i quali proporranno una lettura di Milano attraverso una loro “storia”, legata a luoghi specifici della città, anche d’epoche diverse.
    Attraverso queste “storie” gli atelier saranno liberi di dare una interpretazione architettonica dei luoghi evocati, completandoli, immaginandoli o modificandoli secondo il principio che la città è architettura e che quindi le “storie” hanno precise dipendenze con le “forme”.
    Ogni autore terrà una lezione agli studenti in un luogo diverso di Milano, con l’obiettivo di compiere un “viaggio” nella città. Grazie alla collaborazione con il Consolato Generale e la Camera di Commercio Svizzera in Italia, alcuni incontri si svolgeranno presso il Centro Svizzero di Milano, nell’edificio progettato da Armin Meili.

    arc-diploma_milano_01.jpg

    Direttore

      Professori di Diploma Membri della giuria Coordinamento  
      • Riccardo Blumer
      • Francisco e Manuel Aires Mateus
      • Walter Angonese
      • Michele Arnaboldi
      • Valentin Bearth
      • Riccardo Blumer
      • Frédéric Bonnet
      • Marc Collomb
      • Yvonne Farrell & Shelley McNamara
      • Kersten Geers
      • Bijoy Jain
      • Dorte Mandrup
      • Quintus Miller
      • João Nunes & João Gomes da Silva
      • Valerio Olgiati
      • Muck Petzet
      • Jonathan Sergison
      • Matilde Cassani
      • Christoph Frank
      • Paolo Zermani
      • Carlo Dusi
      • Franz Graf
      • Mario Monotti

      + autori

      • Gianni Biondillo
      • Jean Blanchaert
      • Mario Botta
      • Gianni Canova
      • Barbara Carnevali
      • Marco Introini
      • Fulvio Irace
      • Armin Linke
      • Gabriele Neri
      • Margherita Palli
      • Pierluigi Panza
      • Giovanna Silva
      • Annicchiarico Silvana
      • Ruggero Tropeano
      • Paolo Vari
      • Velasco Vitali
      • Monica Sciarini
      • Francesco Tencalla
       
    • 2022 / From Brussels with Love. The production of culture

      Cinque anni fa un’indagine del “New York Times”, intitolata Perché Bruxelles è la nuova Berlino?, confermava una tendenza in atto nella capitale belga, dove artisti da tutto il mondo si riversano in città, si aprono gallerie e si tengono eventi. Come per tanti altri posti che hanno sperimentato un trend simile, si possono individuare molte ragioni di questa fioritura culturale, che tuttavia si riconducono semplicemente alle condizioni stesse della città: cosmopolita e poco costosa. E inoltre, con spazi disponibili. Al di là dei luoghi d’arte visibili – musei e gallerie, teatri e sale da concerto, istituzioni consolidate o spazi industriali riconvertiti – ci sono posti dove gli artisti possono vivere e lavorare, uscire e scambiarsi idee. La produzione di cultura avviene (anche) in locali e salotti, uffici e loft, studi e atelier. Il nostro obiettivo è indagare questi spazi e identificare un prerequisito urbano per una categoria così sfuggente come la cultura. Inoltre, vogliamo esaminare come ci siano tipologie spaziali che possono venire finalizzate a nuovi utilizzi (culturali). In questo progetto di Diploma ogni atelier si occuperà di un particolare tipo di spazio, scegliendo tra circa 150 siti che a Bruxelles negli anni passati sono stati oggetto di concorsi di architettura. Al lavoro daranno un contributo anche numerosi artisti che vivono e lavorano a Bruxelles, confrontandosi con le tipologie spaziali proposte. La nostra speranza è che il Diploma non solo stabilisca un nesso significativo tra la produzione della cultura e il ruolo strumentale dell’architettura all’interno di questo processo, ma che nel suo insieme fornisca anche un ritratto alternativo della città, contribuendo alla sua storia culturale.

       

      Direttore

        Professori di Diploma Membri della giuria Coordinamento  
        • Kersten Geers
        • Francisco e Manuel Aires Mateus
        • Walter Angonese
        • Michele Arnaboldi
        • Valentin Bearth
        • Riccardo Blumer
        • Martin Boesch
        • Frédéric Bonnet
        • Marc Collomb
        • Yvonne Farrell & Shelley McNamara
        • Kersten Geers
        • Bijoy Jain
        • Quintus Miller
        • João Nunes & João Gomes da Silva
        • Muck Petzet
        • Valerio Olgiati
        • Jonathan Sergison
        • Eva Franch i Gilabert
        • Enrique Walker
        • Simona Malvezzi
        • François Charbonnet
        • Emanuel Christ
        • Sonja Hildebrand
        • Franz Graf
        • Mario Monotti
        • Sascha Roesler
        • Monica Sciarini
        • Jelena Pancevac
         

         

         

      • 2021 / Firminy. Post-utopia, una finzione architettonica

        Il Diploma 2021 è stato sviluppato a partire da Firminy, icona dell’approccio concettuale all’architettura e alla città elaborato dal Movimento Moderno. Il Il quartiere di Firminy-Vert, oggi patrimonio mondiale dell’Unesco, venne progettato in una città ancora industriale a metà degli anni Cinquanta, durante la ricostruzione postbellica, cui fece seguito l’intervento di Le Corbusier.
        L’odierno stato della città combina l’ordinario — la «città normale» come direbbe Richard Sennett — con lo straordinario, banalità e junkspace, come pure opere eccezionali e generosi brani paesaggistici; un sistema urbano di media scala associato a un forte rapporto con la campagna e l’hinterland periurbano.
        Partendo da Firminy proponiamo un esperimento, una finzione architettonica, una visione alternativa e aggiornata del “sogno” modernista alimentata dal feedback accumulatosi nel corso degli ultimi cinque decenni e dalle problematiche contemporanee. Invece di considerare la situazione esistente come contesto del Diploma, intendiamo: 1) avviare una riflessione che partendo dalla situazione venutasi a creare a metà degli anni Sessanta si volga in prospettiva;  2) estendere i confini dell’indagine dal sito modernista di Firminy fino ai suoi sviluppi territoriali interdipendenti, dal nucleo in restringimento della vicina Saint-Etienne alla campagna periurbana.
        Ai fini dell’esperimento, non penseremo a ciò che sarebbe dovuto accadere, bensì a quello che sarebbe potuto accadere, come in un sistema aperto di sviluppo alternativo, dove l’architettura suggerisce gli esiti di molteplici situazioni interdipendenti: la città post-industriale e il suo nucleo in contrazione, il centro stesso di Firminy-Vert e l’intervento di Le Corbusier, che rimane intatto come un chiostro cistercense, i resti industriali, i villaggi vicini progressivamente densificati, le mete e le principali strutture collettive, le infrastrutture  e la campagna, che un tempo faceva da sfondo romantico ai capolavori modernisti e che è diventata l’estensione naturale dello stile di vita urbano e del suo sistema di risorse.

         

        Direttore de Diploma Professori di Atelier Membri della giuria Coordinamento  
        • Frédéric Bonnet
        • Francisco & Manuel Aires Mateus
        • Walter Angonese
        • Michele Arnaboldi
        • Valentin Bearth
        • Riccardo Blumer
        • Martin Boesch
        • Frédéric Bonnet
        • Marc Collomb
        • Kersten Geers
        • Bijoy Jain
        • Quintus Miller
        • João Nunes & João Gomes da Silva
        • Valerio Olgiati
        • Muck Petzet
        • Jonathan Sergison
        • Stanislaus Von Moos
        • Anna Bach
        • Pedro Pacheco
        • Yvonne Farrell
        • Shelley McNamara
        • Franz Graf
        • Michael Jakob
        • Sonja Hildebrand
        • Mario Monotti
        • Sascha Roesler
        • Ruggero Tropeano
        • Monica Sciarini
        • Romain Chazalon
         

         

        Diploma Firminy Post-utopia, una finzione architettonica.
      • 2020 / Chiasso Ponte Chiasso. Integrazione

        Con il Diploma di quest’anno rimarremo molto vicini all’Accademia. Ci concentreremo infatti su Ponte Chiasso, il valico di frontiera tra Chiasso e Como, esaminando il territorio racchiuso in un cerchio di 3,5 km di raggio che comprende una varietà di situazioni e siti interessati dal confine, con le sue particolari implicazioni economiche e sociali, le sue infrastrutture e le differenze di valuta, valori, leggi ed organizzazioni politiche. Gli studenti dovranno analizzarne la situazione urbana, sociale ed economica, e svilupperanno i propri programmi affrontando problemi e temi vincolanti: migrazione e integrazione, alloggi a prezzi accessibili, quartieri cittadini inclusivi, modifica dei flussi urbani o nuovi modelli di mobilità e condivisione. All’insegna della sostenibilità, cercheremo di ottenere i risultati migliori col minimo impatto negativo.
        Il tema dell’integrazione presuppone un atteggiamento generalmente inclusivo e affermativo, che combina architettura e natura straniere e locali, vecchie e nuove, e il progetto col contesto urbano, sociale ed economico.

         

        Direttore del Diploma Professori di Atelier Membri della Giuria Coordinamento  
        • Muck Petzet
        • Francisco & Manuel Aires Mateus
        • Walter Angonese
        • Michele Arnaboldi
        • Valentin Bearth
        • Riccardo Blumer 
        • Martin Boesch
        • Frédéric Bonnet
        • Marc Collomb
        • Kersten Geers
        • Bijoy Jain
        • Quintus Miller
        • João Nunes & João Gomes da Silva
        • Valerio Olgiati
        • Muck Petzet
        • Jonathan Sergison
        • Mounir Ayoub
        • Oana Bogdan
        • Jan De Vylder
        • Vanessa Lacaille
        • Shadi Rahbaran
        • Sascha Rösler
        • Matteo Vegetti
        • Monica Sciarini
        • Laura Magri
        • Irene Tassinari
         

         

        Diploma Chiasso integrazione 2020, Accademia di architettura
      • 2019 / Cagliari. Continuità

        Il diploma 18/19 avrà come scenario Cagliari e come tema centrale i suoi molteplici problemi di continuità, alla cui soluzione il lavoro della scuola potrà apportare un contributo importante. L’insieme dei siti di progetto scelti illustra in modo esaustivo i temi di una città in profonda trasformazione, in un momento di eccezionale congiunzione. Lo stesso momento politico che la città sta vivendo costituisce un’occasione eccezionale di definizione e consolidamento delle grandi vocazioni di Cagliari, in un processo complesso a cui l’architettura partecipa come importante strumento ed elemento fondativo. Il Diploma intende contribuire al successo delle sfide contemporanee di Cagliari attraverso un processo teso a dimostrare la rilevanza delle opportunità progettuali concrete, sia in quanto elementi dell’architettura urbana, sia come parti strutturali di un sistema complesso e coordinato, capace di costruire in una città frammentata gli argomenti della sua coesione.

         

        Direttore del Diploma Professori di Atelier Membri della giuria Coordinamento  
        • João Nunes​​
        • João Gomes da Silva
        • Francisco e Manuel Aires Mateus
        • Walter Angonese
        • Michele Arnaboldi
        • Valentin Bearth
        • Martin Boesch
        • Frédéric Bonnet
        • Marc Collomb
        • Piet e Wim Eckert
        • Yvonne Farrell e Shelley McNamara
        • Bijoy Jain
        • Quintus Miller
        • João Nunes e João Gomes da Silva
        • Valerio Olgiati
        • Jonathan Sergison
        • Paolo Zermani
        • Gonçalo Byrne
        • Massimo Faiferri
        • Martina Voser
        • Nicola di Battista
        • Giorgio Peghin
        • Laura Zampieri
        • André Bideau
        • Marianne Burkhalter
        • Franz Graf
        • Michael Jakob
        • Mario Monotti
        • Muck Petzet
        • Sacha Rösler
        • Monica Sciarini
        • Clara Lopez
         

         

        Diploma. Cagliari 2019 Accademia di architettura
      • 2018 / Bergamo. Città e paesaggio

        Il lavoro di Diploma di quest’anno è centrato sul territorio e la città di Bergamo; in particolare sarà studiato il processo di sviluppo che sorregge le esperienze a livello commerciale, sociale, culturale, urbanistico ed economico.
        L’impianto storico della città rimane il riferimento del sistema locale e del tessuto connettivo consolidato da una rete interconnessa di attività dotate di una propria capacità di crescita produttiva in ambito regionale. È proprio questa dimensione locale che il Diploma dell’Accademia vuole esplorare, lavorando su 13 aree nelle zone strategiche della città.
        Il lavoro di Diploma sarà completato da precisi programmi concordati dalla Direzione dell’Accademia e dall’Amministrazione cittadina, riconoscendo così al futuro architetto la capacità di dare risposte ai quesisti che emergeranno durante la fase esplorativa dell’analisi e della ricerca.
        I progetti finali saranno quindi esposti in una mostra che sarà allestita a Bergamo nell’autunno 2018.

         

        Direttore

        Professori di Atelier

        Membri della giuria

        Coordinamento

         
        • Mario Botta
        • Francisco e Manuel Aires Mateus
        • Walter Angonese
        • Michele Arnaboldi
        • Valentin Bearth
        • Martin Boesch
        • Frédéric Bonnet
        • Mario Botta
        • Diébédo Francis Kéré
        • Quintus Miller
        • João Nunes e João Gomes da Silva
        • Valerio Olgiati
        • Jonathan Sergison
        • Ruggero Tropeano
        • Aurelio Galfetti
        • Sergio Crotti
        • Fulvio Irace
        • André Bideau
        • Marianne Burkhalter
        • Antonio Calafati
        • Franz Graf
        • Mario Monotti
        • Muck Petzet
        • Martina Voser
        • Monica Sciarini
         

         

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      • 2017 / Salisburgo, tra memoria e contemporaneità

        Il lavoro di Diploma è quest’anno dedicato a Salisburgo, la città austriaca visitata ogni anno da milioni di turisti da tutto il mondo per le sue architetture e le sue proposte culturali, la cui realtà quotidiana vive la continua dialettica tra una storia imponente, testimoniata da importantissimi monumenti, e una contemporaneità segnata dal successo economico, culturale, sociale. È proprio questa dimensione interstiziale che il Diploma vuole esplorare, lavorando su 15 aree nelle zone strategiche della città. Ben si adatta a Salisburgo la definizione di Aldo Rossi di «città per parti»: parti di città pensate e progettate e che grazie a una morfologia e una topografia urbana del tutto particolare – e nonostante approcci tematici e linguistici diversi – riescono a connettersi per diventare un insieme unitario.
        Nel Diploma 2017 non saranno dati programmi, riconoscendo all’architetto le capacità di individuare le risposte ai quesiti emersi durante la fase esplorativa della ricerca. Ad accompagnare i lavori saranno invece alcune parole chiave, legate all’idea di Stimmung (atmosfera) così come la intendeva Adolf Loos. I progetti finali saranno infine esposti al Museum der Moderne di Salisburgo nell’autunno 2017.

         

        Direttore Professori di Atelier Membri della Giuria Coordinamento  
        Walter Angonese
        • Francisco e Manuel Aires Mateus
        • Walter Angonese
        • Michele Arnaboldi
        • Valentin Bearth
        • Martin Boesch
        • Frédéric Bonnet
        • Mario Botta
        • Jan De Vylder
        • Yvonne Farrell e Shelley McNamara
        • Quintus Miller
        • João Nunes e João Gomes da Silva
        • Valerio Olgiati
        • Jonathan Sergison
             

        Esposizione a Salisburgo

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      • 2016 / St. Moritz - Città alpina

        L’obiettivo del Diploma di quest’anno è realizzare un indagine urbanistica sulla città di St. Moritz, studiando il potenziale di riqualificazione paesaggistica di alcune aree d’importanza strategica.
        Nato come luogo esclusivo di cura termale e villeggiatura estiva, famoso per il ruolo da protagonista nella nascita dello sport invernale, St. Moritz è senza dubbio una delle meta turistiche più conosciute al mondo. La messa in scena con grande lusso del lato mondano del ritiro vacanziero, sostenuta da una rete infrastrutturale all’avanguardia e dall’architettura storica dei sontuosi Grand Hotel, ha trasformato il vecchio villaggio engadinese in un centro urbano cosmopolita, prediletto dai turisti delle grandi città di tutto il mondo.  A partire dal dopo guerra, la proliferazione delle residenze secondarie e la crisi del settore alberghiero sono state al centro di un processo di ”urbanalizzazione”, tipico di tutte le valli alpine, che rischia di compromettere la risorsa principale del luogo, il magnifico paesaggio della valle. La recente legge federale sulle abitazioni secondarie ha creato le condizioni per ripensare questo tipo di sviluppo e la ricerca di un modello alternativo può forse partire dalla rivalutazione e reinterpretazione della tipologia dell’albergo, non solo come tipo di dimora temporanea, ma anche come occasione per riqualificare  gli spazi pubblici dell’urbanizzazione esistente.

         

        Direttore Atelier di progettazione Membri della giuria Coordinamento  
        Valentin Bearth
        • Francisco e Manuel Aires Mateus
        • Walter Angonese
        • Michele Arnaboldi
        • Valentin Bearth
        • Martin Boesch
        • Frédéric Bonnet
        • Mario Botta
        • Yvonne Farrell e Shelley McNamara
        • João Nunes e João Gomes da Silva
        • Diébédo Francis Kéré
        • Quintus Miller
        • Valerio Olgiati
        • Ruggero Tropeano
        • Jonathan Sergison​
          Ursula Bolli  

         

        arc-diploma_stmoritz.jpg
      • 2015 / Topics of architecture

        Ogni progetto riflette cinque condizioni fondamentali: sito, dimensione, tipo, funzione e materiale. Tali condizioni possono variare e produrre un vasto numero di combinazioni. Quando una di queste è assegnata, le altre variano all’interno di uno specifico insieme di possibilità finché, raggiunto un equilibrio di stretta interdipendenza, danno forma a un’idea.
        Per il Diploma di quest’anno verrà proposta una raccolta di temi per ciascuno dei cinque parametri. I temi, pari in totale al numero degli atelier, saranno annunciati nel semestre autunnale con una serie di lezioni introduttive. A ciascun atelier verrà poi assegnato per estrazione uno dei temi.
        Il sito generale, comune a tutti gli atelier, è la Svizzera.

         

        Direttore Atelier di progettazione Membri della giuria Coordinamento  
        Valerio Olgiati
        • Francisco e Manuel Aires Mateus

        • Walter Angonese

        • Michele Arnaboldi

        • Valentin Bearth

        • Martin Boesch

        • Mario Botta

        • Marianne Bukhalter e Christian Sumi

        • Antonio Citterio

        • Yvonne Farrell e Shelley McNamara

        • Quintus Miller

        • João Nunes e Joâo Gomes da Silva

        • Valerio Olgiati

        • Jonathan Sergison

        • Aurelio Galfetti
        • François Charbonnet
        • Kersten Geers
        • Tom Schoper
        • Ursula Bolli
        • Gianluca Gelmini
         

         

      • 2014 / Città Ticino

        Il Diploma rappresenta la conclusione del progetto di ricerca "Lo spazio pubblico nella 'Città Ticino' di domani" finanziato dal Fondo Nazionale nell’ambito del programma PNR 65 "Nuova qualità urbana". Si propone una lettura territoriale articolata in quattro “comprensori” (aree dalle caratteristiche geografiche e morfologiche specifiche): C1 Fiume Ticino Nord; C2 Fiume Ticino Sud; C3 Bacino del Ceresio; C4 Triangolo insubrico.
        Per ogni comprensorio la ricerca ha elaborato progetti di spazio pubblico a diverse scale: comprensoriale (1:25'000) e urbanistica (1:5'000). I progetti di Diploma sono la selezione dei temi strategici identificati e sono da elaborare alla scala urbanistica e architettonica.
        I progetti proposti sono parte di una strategia territoriale e affrontano temi legati a: paesaggio, spazio pubblico, infrastrutture, mobilità e densificazione.
        L'insieme dei progetti di Diploma costituisce l'opportunità di approfondire i risultati ottenuti e contribuisce a migliorare il dialogo tra l’Accademia di architettura e l’Amministrazione pubblica sui temi della cultura del territorio.

         

        Direttore Atelier di progettazione Membri della giuria Coordinamento  

        Michele Arnaboldi

        • Francisco e Manuel
        • Aires Mateus
        • Walter Angonese
        • Michele Arnaboldi
        • Valentin Bearth
        • Martin Boesch
        • Mario Botta
        • Marianne Bukhalter
          e Christian Sumi
        • Marc Collomb
        • Yvonne Farrell
          e Shelley McNamara
        • Quintus Miller
        • Valerio Olgiati
        • Jonathan Sergison

        Presidente onorario

        Aurelio Galfetti

        Presidente

        João Nunes

        Direttore Diploma 2014

        Michele Arnaboldi

        Critici invitati

        • Gonçalo Byrne
        • Eduardo Delgado
        • Nicola di Battista
        • Jean Pierre Dürig
        • Philipp Esch
        • Christian Kerez
        • Jachen Könz
        • Eric Lapierre
        • Ludovica Molo
        • Federico Pompignoli

        Critici professori dell'Accademia

        • André Bideau
        • Christoph Frank
        • Franz Graf
        • Sonja Hildebrand
        • Fulvio Irace
        • Mario Monotti
        • Bruno Pedretti
        • Martina Voser
        • Ursula Bolli
        • Gianluca Gelmini
         
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      • 2013 / Barcellona

        I progetti del Diploma di quest’anno intervengono su zone diverse di Barcellona, ognuna in relazione particolare col tessuto urbano esistente ma tutte legate alle reali richieste di cambiamento del dipartimento urbanistico del Comune.
        Alcuni interventi consistono nel costruire sul costruito, dunque con un margine di libertà minimo, e aiuteranno a consolidare lo spazio urbano. Altri propongono invece nuove edificazioni, dotate di una propria identità ma in grado di dialogare con edifici esteticamente differenti, oppure in grado, per la loro condizione di limite, di assumere il ruolo di filtro tra situazioni diverse.
        Uno dei temi da sviluppare è la residenza sociale, con la possibilità di discutere e sperimentare la relazione tra luoghi domestici e luoghi pubblici: residenze per famiglie, per giovani o anziani si possono combinare con altre strutture che generano una ridefinizione dello spazio urbano.
        Per quanto riguarda il tema del riuso, l’intervento è alla Fabra i Coats, un complesso industriale del XIX secolo. Lo scopo è ristrutturare gli edifici e i vuoti che in essi s’incontrano per assegnare loro un nuovo utilizzo nel tessuto del quartiere in cui si trovano.
        Infine, la questione del centro cittadino, quel centro che già Ildefonso Cerdà aveva immaginato nel suo piano di espansione di Barcellona (1859) e che attualmente è un vuoto enorme: dovrà trasformarsi in un grande polmone verde che darà ossigeno alla città o piuttosto accogliere edifici che contribuiranno a creare uno spazio pubblico di qualità?

         

        Direttore Atelier di progettazione Membri della giuria Coordinamento  
        Esteban Bonell
        • Francisco e Manuel
        • Aires Mateus
        • Walter Angonese
        • Michele Arnaboldi
        • Valentin Bearth
        • Martin Boesch
        • Mario Botta
        • Marianne Bukhalter
          e Christian Sumi
        • Antonio Citterio
        • Marc Collomb
        • José Maria Gil
        • Quintus Miller
        • Valerio Olgiati
        • Jonathan Sergison

        Presidente onorario

        • Aurelio Galfetti

        Membri

        • Jaume Barnada Lopez
        • Eduard Bru
        • Ursula Bolli
        • Gianluca Gelmini
         
        arc-diploma_barcellona.jpg
      • 2012 / Lisbona e il Tejo

        L’oggetto dello studio, commissionato dall’Amministrazione del Porto di Lisbona, comprende tutta l’area di sua competenza, da Belem fino a Matinha: è la frontiera tra Lisbona e il Tejo (Tago), in una estensione di circa 14 km.
        Al contrario di ciò che ci si potrebbe aspettare da un limite meramente giuridico, esso non si riduce a una linea: si tratta di una frontiera con spessore, una fascia di terreno con caratteristiche proprie, una terza entità in dialogo con entrambi i suoi lati. Si tratta di un territorio al quale le quote del fiume e della piattaforma terrea garantiscono una forte continuità, dall’orientamento radicalmente orizzontale. Questa condizione è anche rafforzata dai grandi tracciati che si sommano al paesaggio, giustapposti o sovrapposti: le strade, la linea elettrica dei tram, la linea ferroviaria, il ponte, gli aerei, la metropolitana.  
        Al di là dei segni trasversali che lo unificano, un territorio di queste dimensioni non può che essere eterogeneo nel suo sviluppo. Il rilievo storico effettuato permette di conoscere il processo di crescita e di consolidamento del fronte fluviale, identificando e inquadrando il patrimonio d’eccezione nel suo contesto spaziale e temporale e comprendendo la logica soggiacente le differenti unità morfologiche e funzionali che oggi si riconoscono.

         

        Direttori Atelier di progettazione Membri della giuria Coordinamento  
        • Francisco Aires Mateus
        • Manuel Aires Mateus
        • Francisco Aires Mateus
          e Manuel Aires Mateus
        • Walter Angonese
        • Michele Arnaboldi
        • Martin Boesch
        • Esteban Bonell
        • Mario Botta
        • Marianne Bukhalter
          e Christian Sumi
        • Antonio Citterio
        • Marc Collomb
        • Quintus Miller
        • Valerio Olgiati
        • Jonathan Sergison

        Presidente

        • Gonçalo Byrne

        Presidente onorario

        • Aurelio Galfetti

        Componenti

        • Nicola Baserga
        • João Luis Carrilho da Graça
        • Roberto Favaro
        • Christoph Frank
        • Franz Graf
        • Sonja Hildebrand
        • Fulvio Irace
        • Jachen Könz
        • Mario Monotti
        • João Nunes
        • Manuel Salgado
        • Eloisa Vacchini
        • Martina Voser
        • Ursula Bolli
        • Gianluca Gelmini
         
      • 2011 / High Street London

        L’ambizioso obiettivo del Diploma 2011 è realizzare un’ampia indagine urbana su Londra. Nel corso della sua storia, Londra ha sempre resistito alle facili interpretazioni e caratterizzazioni, oltre che alle costrizioni dettate dalle politiche fiscali. Oggi costituisce l’agglomerazione urbana più grande in Europa, per popolazione e territorio.
        Il Diploma su Londra si articolerà intorno a uno degli elementi infrastrutturali più antichi della città: le high streets, le antiche direttrici, alcune delle quali risalenti a quasi duemila anni fa. Queste costituiscono uno dei rari elementi strutturali della città, il cui ruolo, all’interno della rete dei trasporti, le rende capaci di supportarne efficacemente la crescita e l’espansione futura.
        Sono state selezionate dodici high streets o development corridors, sulle quali si concentreranno i progetti. Ogni atelier di Diploma sarà dedicato ad uno di questi “corridoi”, all’interno dei quali sono stati identificati più siti, in modo che ciascuno studente possa lavorare individualmente su di uno. Il risultato sarà un’inedita indagine urbana, che verrà completata prima dell’inizio dei Giochi Olimpici di Londra 2012.

         

        Direttore Atelier di progettazione Membri della giuria Coordinamento  

        Jonathan Sergison

        • Francisco e Manuel Aires Mateus
        • Walter Angonese
        • Michele Arnaboldi
        • Martin Boesch
        • Esteban Bonell
        • Mario Botta
        • Marianne Bukhalter
          e Christian Sumi
        • Marc Collomb
        • Yvonne Farrell
        • e Shelley McNamara
        • Julian Lewis
        • Quintus Miller
        • Valerio Olgiati
        • Jonathan Sergison

        Presidente

        Aurelio Galfetti

        Componenti

        • Michela Bandini
        • Francesco Bardelli
        • Riccardo Blumer
        • Mark Brearley
        • Francesco Buzzi
        • Nicola Di Battista
        • Christoph Frank
        • Tony Fretton
        • Kersten Geers
        • Franz Graf
        • Sonja Hildebrand
        • Bruno Keller
        • Fulvio Irace
        • Ferruccio Izzo
        • Fred Manson
        • Ludovica Molo
        • Mario Monotti
        • Eric Parry
        • Freek Persyn
        • Mark Pimlott
        • Stephen Taylor
        • Ruggero Tropeano
        • Ellis Woodman
        • Jonathan Woolf
        • Cino Zucchi
        • Ursula Bolli
        • Gianluca Gelmini
         
      • 2010 / Varese

        Il lavoro di Diploma per l’anno accademico 2009-2010 intende affrontare i problemi connessi alle trasformazioni architettoniche e urbane della città di Varese indotte dai recenti sviluppi che il territorio ha evidenziato.
        Tale progetto è nato dalla convinzione che l’indispensabile soluzione dei problemi che sorgono nell’organismo di una città va vista in stretta relazione con le infrastrutture viarie, il paesaggio e il contesto locale. Ciò costituisce un’occasione unica per la progettazione di nuove aree con soluzioni architettoniche che facciano emergere criteri di pianificazione attenti al tessuto sociale e a una migliore qualità della vita. Questa interpretazione del rapporto tra urbanistica e architettura sarà verificata attraverso la progettazione di spazi tipologici specifici e definiti in diverse zone della città, evidenziate dalle politiche gestionali del Comune e che riguardano temi aperti e da tempo dibattuti. In queste aree di studio sono previste profonde trasformazioni prefigurabili con nuovi insediamenti residenziali, culturali, sportivi, turistici, religiosi, infrastrutturali, artigianali, commerciali e sociali.
        Il territorio di Varese rappresenta una condizione orografica piana e asciutta, poco adatta all’agricoltura e favorevole allo sviluppo dell’industria. La città, ubicata ai piedi del complesso montano del Sacro Monte e del Massiccio di Campo dei fiori, conta 84 000 abitanti ed è capoluogo di provincia dal 1927.
        Insediamento preistorico nel 2000 a.C. e importante sito in epoca romana, intorno all’XI secolo il suo nucleo originario diventa mercato di una certa rilevanza, essendo punto di incontro tra le genti d’oltralpe e la pianura per lo scambio di prodotti agricoli e artigianali. A partire dal XVI secolo si sviluppa il commercio della seta e intorno all’inizio del XVII secolo numerosi sono gli opifici sorti nella zona; dello stesso secolo è il Sacro Monte, percorso devozionale che al ritmo delle sue quattordici cappelle culmina al santuario di Santa Maria del Monte. La nobiltà locale, in questo stesso periodo, edifica ricche residenze affacciate sul lago. Alla fine del XVIII secolo Varese diventa sede della corte ducale di Francesco III d’Este, amministratore del Ducato di Milano. Nella seconda metà del XIX secolo i collegamenti ferroviari aprono nuovi sbocchi nazionali alle industrie locali, mentre lo sviluppo fuori delle mura ha inizio quando una serie di borghi (le “castellane”) cominciano a saldarsi con il tessuto storico più antico; in questi spazi sorgono le ville liberty. L’espansione del secondo dopoguerra accelera il completamento edilizio del tessuto urbano esistente fino ai nostri giorni.
        Il Diploma intende affrontare un lavoro di ricerca sulle diverse possibilità di conferire forma e dignità alle diverse scale del sistema urbano attraverso nuovi interventi che saranno riferiti a un pensiero più generale e strategico rispetto alla costruzione del nuovo tessuto cittadino.

         

        Direttore Atelier di progettazione Membri della giuria Coordinamento  

        Mario Botta

        • Francisco e Manuel Aires Mateus
        • Michele Arnaboldi
        • Martin Boesch
        • Esteban Bonell
        • Mario Botta
        • Marianne Bukhalter
          e Christian Sumi
        • Antonio Citterio
        • Marc Collomb
        • Quintus Miller
        • Valerio Olgiati
        • Jonathan Sergison

        Presidente

        Aurelio Galfetti

        Membri

        • Christoph Frank
        • Franz Oswald
        • Heinz Tesar

        Invitati

        • Enrico Arosio
        • Franco Barbieri
        • Michele Bardelli
        • Andrea Bassi
        • Carlo Bertelli
        • Roberta Besozzi
        • Riccardo Blumer
        • Pietro Boschetti
        • Roberto Briccola
        • Silvano Caccia
        • Raffaele Cavadini
        • Alessandra Coppa
        • Philippe Daverio
        • Paolo Fumagalli
        • Gianluca Gardelli
        • Chiara Gatti
        • Kersten Geers
        • Laura Gianetti
        • Franz Graf
        • Fulvio Irace
        • Bruno Keller
        • Marisa Masini
        • Mario Monotti
        • Elio Ostinelli
        • Pierluigi Panza
        • Attilio Panzeri
        • Ignacio Rubiño
        • Flora Ruchat-Roncati
        • Emanuele Sauerwein
        • Irene Maria Scalise
        • Adolph Stiller
        • Ruggero Tropeano
        • Luigi Zanzi
        • Ursula Bolli
        • Gianluca Gelmini
         
        photo Lotti
      • 2009 / Losanna

        Il Diploma 2009 è dedicato a Losanna e al progetto Métamorphose. Si tratta di un programma ambizioso con cui il governo locale intende rimettere in gioco il destino della città attraverso precise scelte politiche operate a sostegno di una rinnovata qualità urbana (abitazioni, commercio, attrezzature pubbliche, trasporti). Il progetto Métamorphose tenta di compiere una sintesi coerente tra le dinamiche in atto nella città di Losanna, cercando di coniugare un programma di sviluppo sostenibile con il nuovo piano urbanistico e con l’apertura della linea 2 della metropolitana; un insieme di fattori alla base di una grande e importante trasformazione urbana che sarà attuata nei prossimi quindici anni e che riguarderà una superficie urbana di 67 ettari e in particolare due siti: l’area sud (Vidy, Bourdonnette), sulla quale sorgeranno nuove attrezzature pubbliche di rilievo, come lo stadio e la piscina olimpica, e l’area nord (Plaines du Loup, Pontaise), destinata alla realizzazione di un eco-quartiere sul sito della Pontaise.
        Ma i temi e i luoghi scelti per il lavoro di Diploma riguardano anche altre parti della città, esterne al progetto Métamorphose, che coinvolgono problematiche connesse al restauro, al disegno del paesaggio e all’assetto più generale del territorio. Il progetto su Losanna è dunque un pretesto per ripensare la città nelle sue parti e nei suoi rapporti, lavorando intorno al significato stesso di città contemporanea, un concetto sfuggevole e incerto sul quale si innesterà una riflessione svolta a diverse scale, su diversi temi e con diverse aree d’intervento.
        La città, intesa come grande artefatto, rappresenta il terreno d’indagine e di riflessione. I caratteri, gli spazi, le parti di cui si compone definiscono un’immagine più o meno coerente, il tentativo è di superare il disegno del singolo oggetto architettonico, cercando di costruire nuovi frammenti, nuove parti di una città possibile.

         

        Direttore Atelier di progettazione Membri della giuria Coordinamento  

        Marc Collomb

        • Francisco e Manuel
        • Aires Mateus
        • Michele Arnaboldi
        • Martin Boesch
        • Esteban Bonell
        • Mario Botta
        • Marianne Bukhalter e Christian Sumi
        • Antonio Citterio
        • Marc Collomb
        • Henk Hartzema
        • Valerio Olgiati
        • Jonathan Sergison

        Membri permanenti

        • Marc Collomb
        • Aurelio Galfetti
        • Christoph Frank
        • Nicola Emery

        Membri non permanenti, docenti all’Accademia di architettura

        • Walter Angonese
        • Roberto Briccola
        • Yvonne Farrell
        • Franz Graf
        • Bruno Keller
        • Massimo Laffranchi
        • Franz Oswald
        • Ignacio Rubino
        • Ruggero Tropeano

        Architetti ticinesi

        • Nicola Baserga
        • Raffaele Cavadini
        • Pia Durisch
        • Paolo Fumagalli
        • Sandra Giraudi
        • Jachen Könz
        • Martino Pedrozzi
        • Luigi Snozzi

        Architetti romandi

        • Fonso Boschetti
        • Ueli Brauen
        • Laurent Geninasca
        • Christian Gilot
        • Jacques Gubler
        • Jean-Luc Kolb
        • Valérie Ortlieb
        • Ursula Bolli
        • Gianluca Gelmini
         
      • 2008 / Alptransit

        Il lavoro di Diploma per l’anno accademico 2007-08 intende affrontare i problemi connessi alle trasformazioni del territorio della “Città Ticino” indotte dalla realizzazione della ferrovia ad alta velocità secondo il progetto Alptransit. Tale progetto era nato dalla convinzione che l’indispensabile soluzione dei problemi della viabilità internazionale su ferro e su gomma, pubblica e privata – ovviamente vista in stretta relazione con la viabilità locale –, costituisca un’occasione unica per la progettazione di un nuovo territorio, diverso e migliore, di quello realizzato con i criteri della pianificazione territoriale del secolo scorso.
        Questa interpretazione del rapporto tra urbanistica e architettura sarà verificata attraverso la progettazione di spazi pubblici particolari, in diverse zone toccate dal tracciato della nuova ferrovia, nei suoi tratti a cielo aperto compresi tra il portale sud della galleria di base del Gottardo e il portale nord della galleria del Monte Olimpino, che da Chiasso porterà l’Alptransit in Italia. In queste zone (Bodio / Biasca, Claro / Castione, Sementina / Camorino, Lugano / Pian Scairolo, Mendrisio / Stabio, Chiasso / Como) sono immaginabili profonde trasformazioni territoriali, che si accompagnano a nuovi insediamenti residenziali, commerciali artigianali, sportivi eccetera, generati dalla nuova viabilità.
        Sostanzialmente il Diploma si interroga sulla possibilità di conferire forma e dignità alla città che nasce lungo le vie di comunicazione. I nuovi insediamenti dovranno riferirsi a un progetto strategico di tracciato e alla proposta di nuovi spazi pubblici assolutamente necessari per una corretta costruzione della città.

         

        Direttore Atelier di progettazione Membri della giuria Coordinamento  

        Aurelio Galfetti

        • Francisco e Manuel
          Aires Mateus
        • Esteban Bonell
        • Mario Botta
        • Marc Collomb
        • Aurelio Galfetti
        • Valerio Olgiati
        • Luigi Snozzi
        • Elia Zenghelis
        • Peter Zumthor
        • Gonçalo Byrne
        • Sergio Crotti
        • Nicola Emery
        • Franz Graf
        • Stanislaus von Moos
        • Franz Oswald
        • Flora Ruchat-Roncati
        • Ursula Bolli
        • Gianluca Gelmini
         
      • 2007 / Olten

        Fra le diverse aggregazioni di città contemporanee svizzere (come ad esempio Ginevra, Zurigo, Berna, San Gallo, Winterthur o Friburgo), abbiamo scelto il gruppo di cittadine dell’altopiano formato da Olten, Aarau, Zofingen. Quest’area, pur costituendo come tutti gli insediamenti diffusi contemporanei un insieme molto complesso, presenta alcuni elementi geografici forti e alcune caratteristiche strutturali relativamente semplici che giustificano un lavoro di progettazione da svilupparsi in 14 settimane.
        All’interno di un’analisi delle dinamiche territoriali dell’area, il Diploma tenderà ad affrontare in particolare il tema dell’abitazione nella città contemporanea svizzera, concentrandosi sull’esempio di Olten. La città di Olten ha infatti un nutrito programma di housing in cui si prevede la realizzazione di abitazioni di tipi molti diversi tra loro. Oltre al tema della residenza, Olten si presta anche ad affrontare temi architettonici come il museo, la stazione ferroviaria, il centro commerciale, tipologie che non andrebbero mai affrontate disgiuntamente dai temi dell’abitazione e del progetto urbano complessivo. A tale proposito si vorrebbe che ogni atelier di progettazione affrontasse la questione abitativa mettendola in relazione con gli altri temi citati, in modo tale che ciascuno offra una visione della città articolata nelle sue varie componenti.

         

        Direttore Atelier di progettazione Membri della giuria Coordinamento  

        Aurelio Galfetti

        • Manuel Aires Mateus
        • Valentin Bearth
        • Esteban Bonell
        • Mario Botta
        • Marc Collomb
        • Aurelio Galfetti
        • Valerio Olgiati
        • Luigi Snozzi
        • Elia Zenghelis
        • Peter Zumthor
        • Nicola Emery
        • Franz Graf
        • Stanislaus von Moos
        • Franz Oswald
        • Aldo Stoppa
        • Guillermo Vazquez Consuegra
        • Nicole Beier Cabrini
        • Ursula Bolli
         
      • 2006 / Venezia

        Per il Diploma di quest’anno, la scelta di intervenire sulle aree limitrofe alla Venezia storica, che si distribuiscono in particolare nella zona lagunare di Marghera e Mestre, è dovuta al fatto che esse propongono un panorama particolarmente complesso di problemi progettuali legati agli attuali processi di modernizzazione e di riconversione, sia dei paesaggi tradizionali, sia dei precedenti insediamenti industriali.
        L’area metropolitana “continentale” di Venezia rappresenta un territorio spesso frammentato ma anche scandito da presenze storiche e segnato da grandi segni della stagione industriale del secondo dopoguerra. Ciò permette ai progetti di interrogarsi sui problemi generali della riconversione territoriale in termini infrastrutturali, senza dimenticare le domande ecologiche sollevate in particolare dal tema delle bonifiche dei suoli. Ma un’area cosiffatta si presta anche a capire le dinamiche odierne della mobilità sul territorio legata tanto all’economia del Nordest quanto alla rete dei servizi necessari alla gestione della Venezia turistica. Inoltre, la presenza di cospicue eredità architettoniche industriali, suggerisce che alcuni progetti si interroghino sulle metodologie e le tecniche del loro riuso.
        Ogni atelier di Diploma, quindi, avrà un proprio luogo specifico di intervento, cui corrisponderà anche una tematica privilegiata, da inquadrare comunque in una riflessione generale sulla riconversione integrata del territorio metropolitano di Venezia.

         

        Direttore Atelier di progettazione Membri della giuria Coordinamento  

        Mario Botta

        • Manuel Aires Mateus
        • Valentin Bearth
        • Esteban Bonell
        • Mario Botta
        • Aurelio Galfetti
        • Valerio Olgiati
        • Luigi Snozzi
        • Heinz Tesar
        • Elia Zenghelis
        • Peter Zumthor
        • Gonçalo Byrne
        • Sandra Giraudi
        • Franz Graf
        • Stanislaus von Moos
        • Serena Maffioletti
        • Roberto Sordina
        • Luisa Boldrin
        • Nicole Beier Cabrini
        • Ursula Bolli
         
      • 2005 / Padova

        La scelta di Padova come luogo dei progetti di Diploma è legata al fatto che essa propone oggi i temi complessi della contemporaneità nell’area mediterranea, contraddistinta storicamente da una forte identità culturale. Nel contesto del cosiddetto Nordest d’Italia, Padova rappresenta il “centro” di un insieme di città (Venezia, Treviso, Vicenza eccetera) che di fatto pongono le basi per un’area metropolitana. Si propone quindi come strumento per intervenire sulla città attuale il progetto architettonico distinto dal progetto urbano in quanto non legato al tempo; esso può e deve essere realizzato nella sua completezza fin dall’inizio. Ogni atelier avrà quindi come luogo d’intervento il territorio metropolitano con particolare attenzione alla città e alla sua immediata periferia. Ogni atelier potrà scegliere una zona di progetto e un tema.

         

        Direttore Atelier di progettazione Membri della giuria Coordinamento  

        Luigi Snozzi

        • Manuel Aires Mateus
        • Valentin Bearth
        • Esteban Bonell
        • Mario Botta
        • Roberto Collovà
        • Valerio Olgiati
        • Luigi Snozzi
        • Heinz Tesar
        • Elia Zenghelis
        • Peter Zumthor
        • Josep Acebillo
        • Luigi Snozzi

        docenti degli atelier di progettazione dell’Accademia; docenti esterni invitati:

        • Gonçalo Byrne
        • Jorg Friedrich
        • Luisa Boldrin