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La montagne est perçue depuis le Moyen-Âge – malgré ou peut-être à cause des difficultés de son environnement – comme un lieu d’apprentissage de l’esprit, du corps et des sens, tant sur le plan individuel que collectif. Par les dynamiques d’adaptation nécessairement mises en place à différentes époques – en fonction des contextes économiques, politiques, sociaux et culturels – elle est devenue un modèle dont d’autres territoires peuvent s’inspirer. Aujourd’hui, la science réaffirme que ce n’est qu’en apprenant de la montagne que l’homme pourra continuer à la vivre. Alors, que nous apprend-elle? Quels schémas éducatifs et quelles valeurs sont transmis? Comment ces connaissances sont-elles utilisées?
La montagna è percepita dal Medioevo – nonostante o forse proprio grazie alle difficoltà del suo ambiente – come un luogo di apprendimento per la mente, per il corpo e per i suoi sensi, sia a livello individuale che collettivo. Attraverso le dinamiche di adattamento necessariamente messe in atto in tempi diversi – a seconda dei contesti economici, politici, sociali e culturali –, essa è assurta a modello da cui altri territori possono trarre degli insegnamenti. Oggi, la scienza ribadisce che solo imparando dalla montagna l’uomo potrà continuare a viverla. E, quindi, cosa ci insegna? Quali schemi educativi e valori sono trasmessi? Come sono utilizzate queste conoscenze?
Das Gebirge wird seit dem Mittelalter – trotz oder gerade wegen der Schwierigkeiten seiner Umgebung – als ein Ort des Lernens für den Geist, den Körper und die Sinne wahrgenommen, sowohl individuell als auch kollektiv. Durch die Anpassungsdynamik, die je nach wirtschaftlichem, politischem, sozialem und kulturellem Kontext notwendigerweise zu verschiedenen Zeiten einsetzte, ist er zu einem Modell geworden, von dem andere Gebiete lernen können. Heute bekräftigt die Wis-senschaft, dass der Mensch nur dann weiterleben kann, wenn er von den Bergen lernt. Was lernen wir also daraus? Welche Erziehungskonzepte und Werte werden vermittelt? Wie wird dieses Wissen genutzt?
À l'école de la montagne / La scuola della montagna / Das Gebirge als Schule
2023/28
36 atelier di Progettazione, 16 atelier di Diploma, 103 corsi, 105 docenti, 101 assistenti, oltre 800 studenti: un anno di attività all’Accademia di architettura di Mendrisio.
Accademia di architettura Annuario 2022
24 × 24 cm, 440 pp.
oltre 500 ill. col e b/n
brossura
italiano / inglese
ISBN 9788887624960
€ 20 / frs 20.–
Material Theories takes a radically new approach to well-established thinking on nineteenth-century architecture and design by investigating Gottfried Semper’s classic ideas about dressing, metamorphosis of material, and cultural development, culminating in his two-volume publication Style.
This book demonstrates how Semper’s theories crystallised among his encounters with material things of the late 1840s and early 1850s. It examines several discursive frameworks and phenomena which shaped the attitude to artefacts in Europe in the mid-nineteenth century, and which were specifically pertinent to Semper’s evolution: archaeology and antiquarianism, the domestic interior, print media, collections, and the embodied relationship between the designer and their work. For the first time, this book examines the construction of a design theory not only as an intellectual endeavour but also as a process of confrontation with material things. It employs recent approaches to material culture, in particular Thing Theory, in order to show that Semper’s artefact references constituted his ideas, rather than simply giving impetus to them.
It will be an important investigation for academics and researchers interested in interior design history, as well as scholars of material culture and history of design theory.
Material Theories. Locating Artefacts and People in Gottfried Semper's Writings
Elena Chestnova
Routledge
pp. 226, 55 illustrazioni b/n
ISBN 9780367473914
£ 130,00
Di Heinrich Tessenow (1876-1950), considerato tra i maggiori architetti tedeschi della prima metà del XX secolo, questa nuova monografia celebra l’opera completa. Il libro si interroga sul significato che ancora oggi hanno i suoi edifici, i suoi scritti e i suoi disegni. Con una ricerca puntuale sull’opera scritta, progettata e costruita, il curatore Martin Boesch, architetto e studioso zurighese, e gli autori che ha chiamato a raccolta, disegnano un nuovo ritratto della figura di Tessenow. Noto soprattutto per i suoi piccoli edifici residenziali per operai, artigiani e classe medio-bassa, Tessenow in realtà padroneggiava con la stessa sicurezza la grande scala e la pianificazione urbana. Il libro si sofferma in particolare sugli edifici iconici di Tessenow, come la casa Böhler di St Moritz, la scuola di Kassel e quella di Klotzsche, la riconversione della Neue Wache a Berlino e la sala con colonne sulla spiaggia a Prorà. Ma i contributi degli oltre trenta studiosi qui raccolti vanno a toccare tutta la produzione dell’architetto tedesco, organizzandola in tre aree tematiche: Costruire nel paesaggio, Progetti per la città, La casa grande e la casa piccola.
Testi di: Gerald Adler, Renate Amann, Vitangelo Ardito, Theodor Böll, Martin Boesch, Alessandro Bonizzoni, Michele Caja, Giacomo Calandra di Roccolino, Philipp Esch, Hartmut Frank, René Furer, Wilhelm Hoffmann, Christian Kerez, Karl Kiem, Bettina Köhler, Carsten Liesenberg, José Ignacio Linazasoro, Quintus Miller, Joao Nunes, Luca Ortelli, Nicola Panzini, Steffi Platte, Alessandro Porotto, Peter Prohl, Bruno Reichlin, Nils Schinker, Elia Schneider, Jonathan Sergison, Miroslav Šik, Martin Steinmann, Ann-Christin Stolz, Adolph Stiller, Heinrich Tessenow, Jurjen Zeinstra.
Heinrich Tessenow. Avvicinamenti e progetti iconici
a cura di
Martin Boesch
30 x 28.5 cm, 532 pp.
1300 ill. b/n e col.
cartonato
italiano
Silvana Editoriale
ISBN 9788836652105
€ 90 / frs 90.-
Il processo di costruzione della memoria che il volume si propone di prendere in esame si configura come un’indagine complessa e stratificata intorno alle istanze politiche e sociali che hanno condotto alla mancata realizzazione di due importanti progetti relativi ai traumi della seconda guerra mondiale: il Memoriale ai sei milioni di martiri ebrei progettato da Louis I. Kahn, che avrebbe dovuto essere realizzato a New York (1967-1973), e quello disegnato da Peter Zumthor per il Centro di documentazione Topografia del Terrore a Berlino (1993-2004).
Gettando uno sguardo retrospettivo alla storia dell’architettura commemorativa del XX secolo, emerge chiaramente la scarsa importanza riconosciuta ai memoriali non finiti o mai realizzati, di cui, nella maggior parte dei casi, resta soltanto una traccia documentaria. Tuttavia, come suggerisce l’anglista ed ebraista americano James E. Young, è ipotizzabile che la storia di un memoriale non realizzato possa diventare più istruttiva di quella di un memoriale costruito.
Quella relativa alla costruzione di un memoriale è la storia di un’attività di scavo che sottende al complesso processo di visualizzazione e materializzazione dell’intenzione di memoria espressa da un determinato gruppo di individui, in un luogo e momento storico precisi. Il memoriale, infatti, è un’opera architettonica concepita per inserirsi nello spazio pubblico: luogo di grande stratificazione sociale, politica ed estetica cui la collettività assegna al contempo un fondamentale valore culturale. In tale prospettiva, indagare le dinamiche che tanto sul piano storico e politico quanto su quello estetico e architettonico hanno presieduto al progetto di un memoriale, è un atto di grande consapevolezza storica, poiché contribuisce a portare alla luce l’interpretazione che una collettività dà del proprio passato, in particolare quello legato agli eventi traumatici.
Anna Bernardi, Architettura e politiche della memoria
19 x 24.5, 232 pp.
122 ill. b/n
brossura
italiano
Silvana Editoriale
ISBN 9788836653539
€ 35 / frs 35.-
Giunto alla sua ottava edizione, il prestigioso premio di architettura, rivolto a giovani architetti segnalati da consulenti di fama internazionale, è stato assegnato quest’anno all’architetta cinese Xu Tiantian. Il catalogo del premio, che accompagna la mostra presso il Teatro dell’architettura di Mendrisio (5 maggio-22 ottobre 2023), raccoglie le opere di tutti gli architetti che hanno partecipato al concorso soffermandosi in particolare su quelle della vincitrice.
Ottava edizione 2022
Vincitrice
Xu Tiantian (Cina)
Candidati
Bernardo Bader (Austria), Barão Hutter (Svizzera), Giulio Basili (Italia), Bloco Arquitetos (Brasile), Manuel Cervantes (Messico), dekleva gregorič architects (Slovenia), Domat (Cina), Estudio Flume (Brasile), Estudio Macías Peredo Arquitectos (Messico), Graux & Baeyens (Belgio), Grillovasiu (Svizzera), Go Hasegawa
(Giappone), Carla Juaçaba (Brasile), Mariam Kamara (Niger), Ryan Kennihan (Irlanda), LACOL Arquitectura Cooperativa (Spagna), lopes brenna (Svizzera), Rozana Montiel (Messico), Nickisch Walder Architekten (Svizzera), RAMA studio (Ecuador), sugiberry (Belgio), TEd’A Arquitectes (Spagna), Terra+Tuma (Brasile), Tropical Space (Vietnam), Raphael Zuber (Svizzera).
Swiss Architectural Award 2022
a cura di
Nicola Navone
24 x 24 cm, 168 pp.
350 ill. col., 64 ill. b/n
brossura
italiano / inglese
Silvana Editoriale
ISBN 9788836655212
€ 50 / frs 50.–
Realizzata in tre tappe nell’arco di un decennio, la Scuola ai Saleggi di Locarno cristallizza in un unico luogo l’evoluzione della ricerca architettonica di Livio Vacchini negli anni Settanta, configurandosi così come un luogo-chiave della sua maturazione professionale.
Questo libro, che raccoglie il lavoro di indagine sulla Scuola intrapreso su suggerimento dell'Ufficio Beni Culturali del Cantone Ticino, presenta una duplice natura: da un lato offre un approccio metodologico, una traccia per la ricerca preliminare all’intervento di salvaguardia del complesso, dall’altro raccoglie gli esiti di un’indagine storica sulla Scuola che apre nuove e fruttuose vie alla lettura dell’opera architettonica di Livio Vacchini.
Roberta Grignolo, Marco Di Nallo, Livio Vacchini. Scuola ai Saleggi di Locarno (1970-1979)
250 pp.
315 ill. col. e b/n
italiano
ISBN 9788887624908
Quale Gotico per Milano? I materiali della giuria per il concorso della facciata del Duomo (1886-1888)
a cura di Angela Windholz,
Carla Mazzarelli, Mirko Moizi
16.5 x 23.5 cm, 172 pp.
113 ill. col.
cartonato svizzero
italiano
Silvana Editoriale
ISBN 9788836653591
€ 29 / frs 29.‒
Attraverso l’analisi di questioni di carattere attributivo, iconografico e iconologico, e tramite approfondimenti inerenti al rapporto tra scultura e architettura e a temi di carattere sociale ‒ quali la gestione e l’organizzazione dei cantieri, la relazione tra centro e periferia e i legami tra le botteghe e le singole maestranze ‒, questo volume si presenta come uno strumento completo per la comprensione dell’articolato panorama riguardante la scultura dello Stato di Milano dalla fine del XIV ai primi decenni del XVI secolo. L’ampio arco cronologico preso in esame, che vide avvicendarsi Visconti, Sforza e francesi, permette infatti di seguire i cambiamenti culturali e stilistici che caratterizzarono l’arte milanese fra Tardogotico e Rinascimento maturo e di mettere a fuoco l’operato di quegli scultori che influenzarono maggiormente gli artisti a loro contemporanei: su tutti, i Maestri campionesi e caronesi, Jacopino da Tradate, i fratelli Cristoforo e Antonio Mantegazza, Giovanni Antonio Amadeo, Cristoforo Solari e il Bambaia, attivi, a varie riprese e a più livelli, nei maggiori cantieri della zona, ossia quelli della Cattedrale di Milano e della Certosa di Pavia, veri e propri centri di irradiamento della cultura figurativa lombarda del periodo. Inoltre, l’accento posto sugli spostamenti compiuti dalle maestranze native di questi territori milanesi e sugli scambi culturali e artistici che accompagnarono tali spostamenti, compiuti soprattutto dai cosiddetti “maestri dei laghi”, fa sì che le ricerche qui contenute travalichino i confini milanesi e, dalla Spagna alla Slesia moderna, arrivino anche in Liguria, a Venezia, a Ferrara, nella Roma di Andrea Bregno e nella Sicilia di Domenico Gaggini, sottolineando così il vasto respiro delle tematiche affrontate nei diversi contributi raccolti in questo volume.
Testi di: Alessandro Barbieri, Beatrice Bolandrini, Massimiliano Caldera, Laura Damiani Cabrini, Grégoire Extermann, Laura Facchin, Giuseppe Fazio, Rosa López Torrijos, Predrag Marković, Fernando Marías, Giovanni Mendola, Mirko Moizi, Charles R. Morscheck, Thomas Pöpper, Marco Scansani, Martina Schirripa, Federica Siddi, Mariusz Smoliński, Andrea Spiriti, Michela Zurla.
Scultori dello Stato di Milano (1395-1535)
a cura di
Mirko Moizi, Andrea Spiriti
19 x 24.5 cm, 384 pp.
282 ill. b/n, 33 ill. col.
brossura
italiano
Silvana Editoriale
ISBN: 9788836654635
€ 44 / frs 44
Questo decimo numero dei Quaderni del corso di Bachelor “Sistemi e processi della costruzione” è dedicato a un progetto firmato dall’architetto Peppo Brivio, la Casa Valleggione a Bironico (1965-1969). Edificio sul quale gli allievi di secondo anno dell’Accademia di architettura, guidati dal professore Franz Graf, hanno svolto un esercizio che si è articolato nella raccolta e nell’analisi della documentazione originale, nel ridisegno dei piani costruttivi e nella produzione di assonometrie e modelli costruttivi in scala. Una selezione del materiale raccolto per il corso – disegni originali e foto d’epoca – accanto a una lettura storica, a un’analisi strutturale e a una scelta degli elaborati degli studenti, compone questo opuscolo, che non solo vuole testimoniare la presenza sul territorio ticinese di un’architettura di valore, ma fornire anche agli operatori preposti alla sua salvaguardia spunti per eseguire in modo adeguato ogni intervento di manutenzione o restauro.
Peppo Brivio. Casa Valleggione, 1965-1969
a cura di
Franz Graf, Britta Buzzi-Huppert
21 x 29.5 cm, 64 pp.
49 ill. b/n
brossura
italiano / inglese
ISBN 9788887624939
€ 25 / frs 25.–
Il libro propone un percorso attraverso alcune tra le più significative architetture di Angelo Mangiarotti (1921-2012), designer, architetto e scultore milanese che ha profondamente segnato il panorama culturale del secondo dopoguerra. L’obiettivo è mettere in luce l’opera di un progettista-costruttore che ha affrontato temi diversi – edifici residenziali, luoghi di lavoro, spazi espositivi, tutti qui documentati – con un approccio critico e speculativo volto alla ricerca di un linguaggio architettonico innovatore e unico. La ricerca di forme sobrie ed elementari, in grado di travalicare differenze di scala, di funzione e di materiali, accomuna le architetture di Mangiarotti ai suoi oggetti di design, entrambi esito di un atteggiamento etico e progettuale rispettoso dell’uomo e attento alle sue risorse.
Testi di Franz Graf, Francesca Albani, Thomas Herzog, Kinue Horikawa. Testimonianze di Anna Mangiarotti e Mario Botta. Fotografie di Giorgio Casali.
Angelo Mangiarotti. La tettonica dell'assemblaggio / The Tectonics of Assembly
a cura di
Franz Graf, Francesca Albani
24 x 28 cm, 248 pp.
218 ill. b/n, 155 ill. col.
brossura
italiano / inglese
Silvana Editoriale
ISBN: 9788836632244
€ 48 / frs 48.–
Dans la seconde moitié du XXe siècle, l’unification européenne et l’écologisation ont largement déterminé l’histoire des Alpes. Les contributions réunies ici examinent ces processus sous l’angle des conflits résultant des exigences d’utilisation in-ternes et externes ainsi que celui de l’utilisation et de la non-utilisation des régions alpines. Elles abordent les questions de l’importance accrue de la «nature non exploitée», des exigences et des influences européennes sur l’espace alpin, des changements des formes d’utilisation locales et des dynamiques qui en résultent.
Nella seconda metà del XX secolo, il processo di integrazione europea e la svolta ecologica hanno avuto un profondo impatto sulla storia recente delle Alpi. I con-tributi qui raccolti ne approfondiscono le dinamiche, mediante l’analisi dei conflitti d’uso delle risorse, generati dalla difficile conciliabilità tra logiche endogene ed esogene – come pure dell’uso o non-uso del suo territorio –, affrontano tematiche quali la crescente importanza della «natura non utilizzata», le rivendicazioni europee sulla regione alpina e la loro influenza su di essa, i cambiamenti nelle forme d’uso locali e le dinamiche che ne derivano.
In der zweiten Hälfte des 20. Jahrhunderts bestimmten die europäische Einigung und die Ökologisierung weitgehend die Geschichte der Alpen. Die hier vereinten Beiträge nähern sich diesen Prozessen über die Untersuchung von Konflikten im Spannungsfeld zwischen internen und externen Nutzungsansprüchen sowie Nutzung und Nichtnutzung alpiner Regionen. Sie thematisieren Fragen nach der gesteigerten Bedeutung «ungenutzter Natur», den europäischen Ansprüchen an und Einflussnahmen auf den Alpenraum, den Veränderungen lokaler Nutzungsfor-men und den daraus resultierenden Dynamiken.
Conflits d'usage depuis 1950 / Conflitti d'uso dal 1950 / Nutzungskonflikte seit 1950
2022/27
34 atelier di Progettazione, 15 atelier di Diploma, 98 corsi, 96 docenti, 103 assistenti, oltre 800 studenti: un anno di attività all’Accademia di architettura di Mendrisio.
Accademia di architettura Annuario / Yearbook 2021
24 × 24 cm, 420 pp.
355 ill. b/n, 220 ill. col.
brossura
italiano / inglese
ISBN 9788887624953
€ 20 / frs 20.–
Si possono descrivere i territori di montagna e i territori ibridi o “rurbani”, come luoghi nei quali urbanità e ruralità coesistono in uno scambio costante e dinamico? Oppure li si deve considerare come il risultato della contrapposizione tra mondo urbano e mondo rurale? Il compito dell’osservatore e dello studioso è comprendere gli intrecci o individuare i limiti dell’uno e dell’altro? Dai contributi riuniti in questo volume emerge la necessità di leggere il territorio montano e le ibridazioni tra urbano e rurale, attraverso un approccio transdisciplinare. Non esiste un solo punto di osservazione e una sola ragione osservativa. Ma se i territori sussistono solo in relazione al modo in cui li viviamo, li descriviamo e ce ne appropriamo, è indispensabile moltiplicare e far interagire diversi punti di vista per poterne cogliere la struttura profonda.
Montagne e territori ibridi tra urbanità e ruralità
a cura di
Luigi Lorenzetti, Roberto Leggero
14.5 x 19 cm, 256 pp.
29 ill. b/n
brossura
italiano, inglese
ISBN 9788887624946
€ 25 / frs 25.–
La società mobile, liquida, interconnessa presuppone e richiede una velocità sempre più elevata nel movimento di persone, merci e informazioni, ma produce retroazioni. È la faccia della globalizzazione meno esplorata e invece cruciale. Senza le grandi navi dell’industria dello shipping non ci sarebbe l’economia globale delle merci progettate in America, prodotte in Cina e distribuite nel mondo. Senza informatica distribuita e mezzi di consegna istantanea non ci sarebbe l’economia di Amazon. Senza le piattaforme digitali non ci sarebbe il gigantesco mercato della grande distribuzione organizzata. Senza treni ad alta velocità non ci sarebbe la circolazione di persone tra grandi città che ha cambiato il modo di vivere e di lavorare. Si è quindi compiuta in pochi anni una mutazione storica: dall’industria di massa dell’automobile alla mobilità informazionale, cognitiva, personalizzata del nuovo secolo. Con impegni di capitali e tecnologie, consumo di risorse ambientali e impatti sull’ecologia e sulla vita quotidiana e l’identità delle persone. Aspetti di un fenomeno più grande e sottile, quello dell’accelerazione sociale. Che produce anche alienazione e disintegrazione. E oggi richiede un radicale ripensamento causato dalla pandemia. Verso quali mete l’intera società è messa alla rincorsa? Il volume esplora l’economia della velocità, i saperi tecnici che la rendono possibile e i paradossi sociali e ambientali che ne derivano.
Testi di: Simonetta Armondi, Giuseppe Berta, Sergio Bologna, Andrea Bottalico, Luca Garavaglia, Paolo Perulli, Marco Ponti, Pier Paolo Puliafito, Marcello Tadini.
Economia della velocità
a cura di
Paolo Perulli
12,5 x 20,5 cm, 112 pp.
brossura
italiano
Silvana Editoriale
ISBN 9788836652396
€ 15 / frs 15.-
«Il nuovo sopra l’antico è stato il titolo del mio insegnamento in Accademia in questi anni, dove il termine “sopra” indica non tanto una volontà di celare, ma quella di un integrare consapevole. Nel rapporto tra queste due parole sta il passaggio al progetto, che possiamo identificare come tentativo di rappresentare la nuova distanza tra le cose. Dopo aver condiviso un percorso attraverso le mie opere, perché il progetto si insegna con il progetto e non saprei fare diversamente, ma anche con il preciso supporto dei dati di rilievo depositati nei luoghi, è iniziato il lavoro critico finale di ciascuno studente, applicato ogni anno a una diversa città italiana. Con l’ausilio dei cinque punti (luogo, tempo, terra, luce, silenzio) individuati quale sequenza interpretativa e traccia per modificare lo spazio, nella complice quiete dell’atelier abbiamo potuto tradurre le sensazioni in misure, secondo un metodo teso a non offrire soluzioni gratuite o astrattamente creative, nella convinzione che l’architettura si trasforma e non si improvvisa» (Paolo Zermani).
Quarantotto pagine: Paolo Zermani, Fondamenta
14,5 x 19 cm, 52 pp.
22 ill. b/n
brossura
italiano
Silvana Editoriale
ISBN 9788836650842
€ 10 / frs 12.-
Gli anni dell’esilio a Londra (1850-55) furono per Gottfried Semper un periodo di esperienze assai feconde. La Londra della Grande Esposizione ha offerto all’architetto tedesco un immenso tesoro di oggetti di studio e un ambiente intellettuale che ha fornito impulsi decisivi alla sua innovativa teoria storico-culturale dell’architettura. Questo volume, frutto di un progetto di ricerca del FNS in collaborazione tra l’Istituto di storia e teoria dell’arte e dell’architettura dell’USI e l’Istituto di storia e teoria dell’architettura dell’ETH di Zurigo, legge l’opera di Semper progettista, insegnante e teorico dell’architettura, sullo sfondo dell’ambiente storico, architettonico e disciplinare del tempo.
Testi di: Elena Chestnova, Murray Fraser, Michael Gnehm, Sonja Hildebrand, Mari Hvattum, Claudio Leoni, Kate Nichols, Alina Payne, Philip Ursprung, Caroline van Eck, Dieter Weidmann, Beat Wyss.
Architectural History and Globalized Knowledge. Gottfried Semper in London
a cura di
Michael Gnehm, Sonja Hildebrand
19 x 24,5 cm
216 pp.
88 ill. col., 24 ill. b/n
brossura
inglese
gta Verlag
ISBN 9783856764098
€ 35 / frs. 35.‒
Il volume ha come oggetto la colonia Olivetti a Brusson, in Valle d’Aosta, costruita su progetto degli architetti Leonardo Fiori e Claudio Conte. Esempio emblematico delle politiche sociali di Adriano Olivetti, questo edificio rappresenta un caso di studio eccezionale per diversi motivi. I progettisti furono selezionati dopo un concorso che vide la partecipazione, nel 1956-1957, di oltre trenta professionisti, tra cui Carlo Scarpa, Marcello D’Olivo, Vico Magistretti. L’analisi dei progetti in gara offre dunque uno spaccato dell’architettura italiana, chiamata a cimentarsi con temi complessi e innovativi. Da un lato, il contesto alpino richiese una profonda riflessione sul rapporto tra architettura e ambiente naturale; dall’altro lato, l’aggiornamento delle teorie educative implicò la ridefinizione di una tipologia – la colonia – che il fascismo aveva caratterizzato a fini propagandistici. Nella colonia di Brusson si mise inoltre a punto un inedito sistema di prefabbricazione che si ripeterà, ogni volta aggiornato, in numerosi edifici negli anni successivi.
La Colonia Olivetti a Brusson Ambiente, pedagogia e costruzione
Gabriele Neri
Officina Libraria
cm 20 x 25, 208 pagine, 100 illustrazioni in bianco e nero e colori
ISBN 9788833671321
€ 28.00
I tre saggi qui raccolti propongono una lettura specifica di momenti differenti del lavoro di Aurelio Galfetti e, a partire da un singolo progetto, dimostrano come l’idea di un’architettura territoriale abbia sempre legato nella sua attività il progetto (a qualsiasi scala) al luogo, al paesaggio e al territorio.
Testi di Franz Graf, Nicola Navone, Laurent Stalder.
Intervista di Francesca Albani.
Aurelio Galfetti. Costruire lo spazio / The Construction of Space
a cura di
Franz Graf
24 x 28 cm, 160 pp.
25 ill. b/n, 103 ill. col.
brossura
italiano / inglese
ISBN: 9788836648689
€ 30 / frs 30.–
La recherche naturaliste dans les régions de montagne s’est accélérée à partir de la Renaissance. Tant dans le Nouveau Monde que dans les Alpes, la nature devient un objet d’intérêt empirique, notamment dans le domaine de la botanique. Plus tard, aux XVIIIe et XIXe siècles, cet intérêt s’est étendu aux Andes et à l’Himalaya grâce au travail de scientifiques, voyageurs et voygeuses. Les études de cas présentées ici portent sur les recherches naturalistes développées dans les régions de montagne entre le XVIIe et le XXe siècles, avec une approche comparative visant à analyser les asymétries de ces échanges et à mettre en évidence le rôle des divers acteurs impliqués, ainsi que les pratiques et les formes de circulation des objets et des connaissances.
Le ricerche naturalistiche nelle regioni di montagna conoscono un’accelerazione a partire dal Rinascimento. Sia nel nuovo mondo che nell’area alpina, la natura diventa oggetto di interesse empirico, in particolare nel campo della botanica. Più tardi, nei secoli XVIII e XIX, questo interesse si è allargato alle Ande e all’Himalaya grazie ai lavori di scienziati/e e viaggiatori/viaggiatrici. I casi di studio qui esposti riguardano ricerche naturalistiche intraprese in regioni di montagna tra il XVII e il XX secolo, con un approccio comparativo volto ad analizzare le asimmetrie di questi scambi e a sottolineare il ruolo dei rispettivi attori/attrici coinvolti, nonché a evidenziarne le pratiche e le forme di circolazione di oggetti e saperi.
Die naturwissenschaftliche Forschung in den Gebirgsregionen beschleunigte sich ab der Renaissance. Sowohl in der Neuen Welt als auch im Alpenraum wurde die Natur zum Gegenstand des empirischen Interesses, insbesondere im Bereich der Botanik. Später, im 18. und 19. Jahrhundert, weitete sich dieses Interesse dank der Arbeit von Wissenschaftlern, Wissenschaftlerinnen und Reisenden auf die Anden und den Himalaya aus. Die hier vorgestellten Fallstudien beziehen sich auf naturalistische Forschungen, die in Bergregionen zwischen dem 17. und 20. Jahrhundert durchgeführt wurden, mit einem vergleichenden Ansatz, der darauf abzielt, die Asymmetrien dieses Austauschs zu analysieren und die Rolle der jeweils beteiligten Akteure sowie die Praktiken und Formen der Zirkulation von Objekten und Wissen zu beleuchten.
Histoire naturelle et montagne / Storia naturale e montagne / Naturgeschichte und Berge
2021/26